Cappella votiva di San Silverio

In origine San Silverio era una cappella campestre, ma dal 1689 esiste solo più un pilone votivo che sta ad indicare il luogo dove venivano sepolti gli appestati, stante il rifiuto ad inumarli insieme agli altri defunti per timori del contagio.

Al riguardo occorre ricordare che nel periodo della grande peste del 1630, ricordata con una epigrafe posta sul campanile della Parrocchiale (vedi qui), il Camposanto non esisteva e i defunti venivano sepolti attorno alla vecchia Chiesa Parrocchiale, verso l’Annunziata.

San Silverio, papa dei primordi della Chiesa, è annoverato tra i protettori del paese insieme con San Vito e San Marcellino, ed è raffigurato nell’affresco del catino dell’abside della attuale Chiesa Parrocchiale.

Nel 1980 il pilone è stato arricchito con un affresco opera del pittore P. Vanesio di Ottiglio, grazie ad una donazione di Carlo Garrone (noto come Carlin dal Pintoun) che aveva un vigneto nei pressi. Nel 2019 è stata completamente ridipinta.